7 febbraio: giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo: l’importanza della prevenzione e dell’educazione
Il 7 febbraio di ogni anno si celebra la Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, un’occasione importante per sensibilizzare la società su un fenomeno che continua a colpire molti giovani. L’evento è stato istituito nel 2017 dal Ministero dell’Istruzione e del Merito e rientra nel Piano nazionale per la prevenzione del bullismo e del cyberbullismo a scuola.
Bullismo e cyberbullismo sono caratterizzati da atti di prepotenza e violenza, messi in atto in modo intenzionale e ripetuto nel tempo. Il bullismo avviene in contesti fisici come la scuola, mentre il cyberbullismo si sviluppa attraverso le piattaforme digitali, rendendo ancora più difficile per le vittime sottrarsi all’aggressione. Entrambi i fenomeni provocano gravi danni psicologici e sociali, rendendo necessaria un’azione collettiva che coinvolga istituzioni, scuole, famiglie e studenti.
Definizione di bullismo e cyberbullismo
Il bullismo si manifesta attraverso comportamenti ripetuti di prepotenza e sopraffazione, che possono includere insulti, minacce, aggressioni fisiche e atti di esclusione sociale. Chi subisce queste azioni si trova in una posizione di inferiorità rispetto al bullo, spesso senza avere la possibilità di difendersi.
Il cyberbullismo, invece, sfrutta le tecnologie digitali per colpire le vittime attraverso messaggi offensivi, la diffusione di immagini o video umilianti, la creazione di profili falsi per screditare qualcuno e altre forme di molestie online. L’anonimato offerto dal web rende il cyberbullismo particolarmente pericoloso, poiché chi lo pratica si sente libero di agire senza conseguenze immediate. Inoltre, il materiale diffuso in rete può rimanere accessibile per lungo tempo, amplificando il danno psicologico per la vittima.
I dati sul fenomeno in Italia
Le indagini più recenti della sorveglianza Health Behaviour in School-aged Children (HBSC Italia 2022) mostrano che il bullismo è più frequente tra i bambini di 11-13 anni, con una maggiore incidenza tra le ragazze. Tra gli 11enni, il 18,9% dei ragazzi e il 19,8% delle ragazze ha subito episodi di bullismo. La percentuale diminuisce tra i 13enni, raggiungendo il 14,6% nei maschi e il 17,3% nelle femmine, e si riduce ulteriormente tra i 15enni, con un’incidenza del 9,9% per i ragazzi e del 9,2% per le ragazze.
Il cyberbullismo è in crescita e colpisce in particolare le fasce più giovani. Tra gli 11enni, il 17,2% dei maschi e il 21,1% delle femmine ha subito episodi di cyberbullismo. Tra i 13enni, il fenomeno coinvolge il 12,9% dei ragazzi e il 18,4% delle ragazze, mentre tra i 15enni le percentuali scendono al 9,2% per i maschi e all’11,4% per le femmine.
Un dato allarmante emerge dal report della Direzione Centrale Polizia Criminale, che ha registrato un aumento del 13% dei casi di cyberbullismo tra il 2020 e il 2021, con una crescita più marcata nella fascia d’età tra i 14 e i 17 anni.
Le conseguenze psicologiche sulle vittime
Le vittime di bullismo e cyberbullismo spesso subiscono gravi ripercussioni sul piano psicologico ed emotivo. Molti ragazzi sviluppano ansia, depressione e una profonda insicurezza che può accompagnarli per tutta la vita. L’isolamento sociale è un effetto comune, così come il calo della motivazione scolastica e il peggioramento del rendimento accademico.
Il cyberbullismo, in particolare, può avere effetti devastanti perché espone la vittima a un attacco continuo e senza tregua. La diffusione online di contenuti umilianti rende la sofferenza costante, alimentando un senso di impotenza e disperazione. Nei casi più gravi, le vittime possono sviluppare pensieri suicidari, evidenziando la necessità di un intervento immediato e di un supporto psicologico adeguato.
Fattori scatenanti e cause del bullismo
Il bullismo nasce spesso da dinamiche sociali e culturali radicate. La discriminazione gioca un ruolo fondamentale: molti episodi di bullismo sono legati all’intolleranza verso le differenze, come l’etnia, la religione, l’orientamento sessuale o le caratteristiche fisiche della vittima. Anche il contesto familiare influisce: crescere in un ambiente caratterizzato da violenza o da una mancanza di affetto può portare alcuni giovani a sviluppare comportamenti aggressivi.
Nel caso del cyberbullismo, il ruolo della tecnologia è cruciale. L’anonimato garantito dai social network e la velocità con cui le informazioni si diffondono rendono più difficile controllare e fermare le molestie online. Molti ragazzi non sono consapevoli delle conseguenze delle loro azioni digitali e tendono a sottovalutare il danno che possono causare agli altri.
Il ruolo della scuola nella prevenzione
Le scuole hanno un compito essenziale nella lotta contro il bullismo e il cyberbullismo. Devono promuovere programmi educativi per sensibilizzare gli studenti al rispetto reciproco e all’inclusione. Gli insegnanti devono essere formati per riconoscere i segnali di disagio e intervenire tempestivamente per proteggere le vittime.
Coinvolgere le famiglie è altrettanto importante. I genitori devono essere informati sui rischi del bullismo e del cyberbullismo e devono ricevere strumenti utili per individuare eventuali segnali di allarme nei propri figli.
Il contributo delle istituzioni e delle forze dell’ordine
Le istituzioni e le forze dell’ordine svolgono un ruolo cruciale nella prevenzione e nella repressione del bullismo e del cyberbullismo. Il Ministero della Salute, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, ha attivato iniziative per monitorare il fenomeno e fornire supporto alle vittime.
Le forze dell’ordine, inoltre, lavorano per contrastare le forme più gravi di bullismo e cyberbullismo, intervenendo nei casi in cui si configurano reati come diffamazione o stalking. È fondamentale che i ragazzi sappiano che denunciare è un passo importante per fermare le violenze.
Come riconoscere e denunciare il bullismo
Riconoscere il bullismo non è sempre semplice, ma ci sono alcuni segnali da non sottovalutare. Un cambiamento improvviso nel comportamento di un ragazzo, il rifiuto di andare a scuola, un calo del rendimento scolastico o episodi di ansia e stress possono essere indicatori di un problema più profondo.
Le vittime devono essere incoraggiate a parlare con insegnanti o genitori. Esistono anche strumenti di denuncia online per segnalare episodi di cyberbullismo e richiedere la rimozione di contenuti lesivi.
Il bullismo e il cyberbullismo sono problemi complessi che richiedono un impegno collettivo per essere affrontati. La prevenzione, l’educazione e il supporto alle vittime sono fondamentali per contrastare questi fenomeni e creare un ambiente più sicuro per le nuove generazioni. È necessario che istituzioni, scuole e famiglie lavorino insieme per promuovere una cultura basata sul rispetto, sulla consapevolezza e sulla responsabilità sociale.