Dal 5 marzo 2025 entra in vigore un’importante modifica al calcolo dell’ISEE, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, che permette l’accesso a numerosi bonus e agevolazioni. Con la nuova normativa, vengono esclusi dal patrimonio mobiliare i primi 50.000 euro investiti in titoli di Stato, buoni fruttiferi postali e libretti di risparmio postale garantiti dallo Stato. Questo aggiornamento potrebbe avere un impatto significativo sulle famiglie italiane, influenzando il valore dell’ISEE e, di conseguenza, l’accesso a prestazioni economiche come l’Assegno Unico e il Bonus Nido.
La modifica è stata introdotta con la legge di Bilancio 2023 e dopo un lungo iter burocratico è finalmente operativa. Si tratta di una misura volta a incentivare il risparmio tramite strumenti finanziari garantiti dallo Stato e a ridurre l’impatto fiscale per molte famiglie. L’esclusione di queste somme dal calcolo del patrimonio mobiliare porta a un abbassamento dell’indicatore economico, rendendo più semplice l’accesso alle agevolazioni per le famiglie con figli a carico o con esigenze economiche specifiche.
Per aggiornare il proprio ISEE con le nuove regole è necessario attendere il mese di aprile, quando sarà disponibile il nuovo modello della Dichiarazione Sostitutiva Unica. Questo aggiornamento non sarà automatico, ma dovrà essere richiesto dai cittadini tramite i Centri di Assistenza Fiscale o attraverso i servizi online dell’INPS. Il Ministero del Lavoro sta collaborando con l’INPS e con la Consulta Nazionale dei CAF per rendere l’aggiornamento il più semplice e rapido possibile. Tuttavia, è necessario attendere il decreto ufficiale con le istruzioni dettagliate per la compilazione del nuovo modello.
Un punto cruciale riguarda la gratuità dell’aggiornamento dell’ISEE. Attualmente, dal 1° ottobre 2023, le DSU successive alla prima presentata dallo stesso nucleo familiare non sono più gratuite. Tuttavia, trattandosi di una modifica imposta da una legge, l’INPS sta cercando di ottenere risorse aggiuntive per coprire le spese legate ai CAF e garantire un aggiornamento gratuito per i cittadini. Al momento, non vi è ancora certezza su questo punto, ma è probabile che venga trovata una soluzione per evitare costi aggiuntivi alle famiglie.
L’impatto della modifica sull’ISEE varia in base alla situazione patrimoniale e familiare di ciascun nucleo. L’ISEE viene calcolato sommando i redditi della famiglia e aggiungendo il 20% del patrimonio mobiliare e immobiliare, per poi dividere il totale secondo una scala di equivalenza basata sul numero dei componenti del nucleo familiare. Con la nuova norma, l’esclusione di 50.000 euro di investimenti in titoli di Stato e strumenti finanziari postali permette una riduzione dell’ISEE fino a 10.000 euro. Questo significa che molte famiglie vedranno abbassarsi il proprio indicatore economico e potranno accedere a un maggior numero di agevolazioni o beneficiare di importi più elevati per prestazioni già in corso.
Per comprendere meglio l’effetto concreto della modifica, si può considerare il caso di una famiglia composta da tre persone, di cui un minorenne, con una scala di equivalenza pari a 2,24. Se questa famiglia possiede investimenti in BTP per almeno 50.000 euro, il valore dell’ISEE potrebbe ridursi di circa 4.465 euro. L’impatto sarà diverso a seconda del numero dei componenti del nucleo familiare, poiché la scala di equivalenza influisce direttamente sul calcolo dell’ISEE.
Questa riforma avrà conseguenze dirette anche su alcune delle principali prestazioni economiche destinate alle famiglie, come l’Assegno Unico Universale per i figli e il Bonus Asilo Nido. Entrambe queste misure sono calcolate in base al valore dell’ISEE e un suo abbassamento potrebbe comportare un aumento dell’importo ricevuto mensilmente dalle famiglie. In particolare, l’Assegno Unico prevede soglie e fasce di reddito che determinano l’importo spettante per ciascun figlio a carico. Con un ISEE inferiore, molte famiglie potrebbero rientrare in fasce più vantaggiose e ottenere un incremento dell’assegno.
Oltre ai vantaggi immediati per le famiglie, la misura ha anche un obiettivo di lungo periodo: incentivare il risparmio attraverso strumenti finanziari sicuri e garantiti dallo Stato. I titoli di Stato e i buoni fruttiferi postali sono da sempre considerati investimenti a basso rischio e con rendimenti costanti nel tempo. Con questa nuova regola, il governo punta a favorire l’uso di questi strumenti da parte delle famiglie italiane, riducendo al contempo l’onere fiscale sul loro patrimonio mobiliare.
Nonostante gli aspetti positivi, la riforma solleva alcune perplessità. Alcuni esperti del settore temono che la modifica possa creare disparità tra chi ha scelto di investire in strumenti finanziari garantiti dallo Stato e chi invece ha optato per altre forme di investimento, come azioni o fondi comuni. Chi detiene patrimoni finanziari diversi dai titoli di Stato continuerà a vederseli conteggiati nell’ISEE senza alcuna esenzione, creando potenziali squilibri nel calcolo dell’indicatore economico tra famiglie con situazioni patrimoniali simili ma investimenti differenti.
Un altro aspetto critico riguarda la tempistica di aggiornamento dell’ISEE. Molti nuclei familiari hanno già presentato la DSU per il 2025 prima che la nuova normativa entrasse in vigore. Per questi soggetti, sarà necessario effettuare un nuovo calcolo dell’ISEE e presentare una DSU aggiornata a partire da aprile. Questo potrebbe causare un temporaneo sovraccarico per i CAF e per l’INPS, con possibili ritardi nell’elaborazione delle nuove richieste.
Il governo sta valutando ulteriori misure per rendere il processo di aggiornamento il più rapido ed efficiente possibile, inclusa la possibilità di semplificare la procedura per chi ha già presentato l’ISEE con i vecchi criteri. Tuttavia, resta fondamentale che i cittadini prestino attenzione ai nuovi criteri di calcolo e si informino adeguatamente sulle modalità di aggiornamento per evitare disguidi e ritardi nell’accesso alle agevolazioni.
In definitiva, il nuovo ISEE 2025 rappresenta un cambiamento significativo che potrebbe portare benefici concreti a molte famiglie italiane. L’esclusione di alcuni strumenti di risparmio dal calcolo patrimoniale favorisce chi ha scelto di investire in titoli di Stato e strumenti garantiti, consentendo un abbassamento dell’ISEE e una maggiore possibilità di accesso a prestazioni economiche agevolate. Tuttavia, restano da chiarire alcuni dettagli operativi, soprattutto per quanto riguarda la gratuità dell’aggiornamento e le tempistiche di adeguamento dei nuovi modelli DSU. Sarà importante monitorare gli sviluppi normativi nei prossimi mesi per garantire una corretta applicazione della riforma e per permettere ai cittadini di trarne il massimo vantaggio.
FAQ
Quando entrerà in vigore il nuovo ISEE 2025?
Il nuovo ISEE è ufficialmente in vigore dal 5 marzo 2025, ma l’aggiornamento del modello DSU sarà disponibile solo da aprile.
Come si aggiorna l’ISEE con le nuove regole?
L’aggiornamento dovrà essere effettuato presentando una nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica tramite i CAF o i servizi online dell’INPS.
L’aggiornamento dell’ISEE sarà gratuito?
Attualmente, le DSU successive alla prima non sono gratuite, ma l’INPS sta cercando risorse per coprire i costi dei CAF.
Di quanto si abbasserà l’ISEE con la nuova normativa?
L’ISEE potrebbe ridursi fino a un massimo di 10.000 euro, in base alla situazione patrimoniale e familiare.
Quali agevolazioni saranno influenzate dalla modifica?
Prestazioni come l’Assegno Unico Universale e il Bonus Nido potrebbero subire un aumento per chi vedrà ridursi il proprio ISEE.