Troppi compiti e verifiche: la nuova circolare di Valditara cambia le regole scolastiche in Italia
In un momento storico in cui il benessere degli studenti è diventato un tema centrale nel dibattito educativo, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha diffuso una circolare che potrebbe segnare una svolta importante per il sistema scolastico italiano. Al centro del provvedimento c’è la volontà di arginare il problema, sempre più diffuso, dei troppi compiti e verifiche, responsabili secondo molti di un crescente disagio tra bambini e adolescenti. L’iniziativa è stata fortemente voluta dal Ministro Valditara, che ha firmato il documento e lo ha indirizzato a tutti i dirigenti scolastici delle scuole statali e ai coordinatori delle scuole paritarie.
L’intervento del Ministero non nasce dal nulla. Da tempo genitori, studenti e anche alcuni insegnanti segnalano un aumento eccessivo del carico di studio, soprattutto nei periodi immediatamente precedenti alle festività o alle valutazioni intermedie. In questo contesto, la circolare vuole essere un richiamo forte alla necessità di una pianificazione didattica più equilibrata, con l’obiettivo di tutelare non solo il rendimento scolastico, ma anche la salute mentale e fisica degli studenti.
Firmata da Giuseppe Valditara, la circolare esprime una chiara posizione istituzionale contro l’eccessiva pressione esercitata su bambini e ragazzi. Intervenuto al Tg1, il Ministro ha dichiarato: “La circolare ha lo scopo di rafforzare sempre di più la positiva collaborazione fra famiglia e scuola, una collaborazione che a me sta particolarmente a cuore”. Con queste parole, Valditara ha messo in luce non solo l’aspetto organizzativo dell’iniziativa, ma anche il suo valore umano e pedagogico.
Il contenuto centrale del provvedimento ruota attorno alla necessità di evitare sovraccarichi didattici. La concentrazione di verifiche in pochi giorni e l’assegnazione di compiti complessi per il giorno successivo, soprattutto in orario serale, sono pratiche che devono essere ripensate. Il Ministero suggerisce una pianificazione settimanale che tenga conto della distribuzione degli impegni e favorisca un ritmo più sostenibile per l’apprendimento. Questo è uno dei passaggi fondamentali per combattere il problema dei troppi compiti e verifiche.
Ministero dell’Istruzione, CC BY 3.0 IT https://creativecommons.org/licenses/by/3.0/it/deed.en, via Wikimedia Commons
Non a caso, la circolare richiama espressamente il DPR n. 275 del 1999, che regola l’autonomia didattica delle istituzioni scolastiche. Sebbene la normativa riconosca ai docenti ampia libertà nella definizione dei percorsi formativi, il documento firmato da Valditara sottolinea quanto sia cruciale il coordinamento tra gli insegnanti, affinché le decisioni didattiche non ricadano in modo disordinato e penalizzante sugli studenti.
L’obiettivo è ambizioso ma necessario: promuovere un nuovo approccio alla programmazione che tenga conto delle esigenze pedagogiche e dei limiti fisiologici di chi apprende. È stato rilevato che l’accumulo di compiti e prove scritte può generare ansia, insonnia, perdita di motivazione e, nei casi più gravi, anche episodi di abbandono scolastico. Alla luce di ciò, la circolare promuove l’idea di una scuola non solo esigente, ma anche attenta e consapevole.
Uno dei punti più innovativi riguarda il divieto implicito di caricare nuovi compiti sul registro elettronico in orario serale, per il giorno seguente. Questa prassi, infatti, mina la possibilità degli studenti e delle famiglie di organizzare serenamente il tempo pomeridiano. Valditara e il Ministero ritengono che il rispetto dei tempi sia una componente essenziale del processo educativo, e che solo con una gestione responsabile degli incarichi sia possibile ottenere risultati scolastici realmente efficaci.
Anche la distribuzione settimanale degli impegni è oggetto di riflessione. I docenti sono invitati a non concentrare prove e verifiche nella stessa giornata, specie in prossimità di weekend e festività. Un approccio più diluito consente agli studenti di prepararsi in modo più sereno e approfondito, senza essere travolti da scadenze ravvicinate e obiettivi sovrapposti. Questo principio, apparentemente semplice, rappresenta in realtà un cambiamento strutturale nell’organizzazione scolastica, e potrebbe contribuire in modo significativo a ridurre i disagi legati ai troppi compiti e verifiche.
Particolare attenzione è riservata alla scuola primaria e alla secondaria di primo grado. In queste fasi delicate dello sviluppo, l’adozione di buone pratiche nella gestione dei compiti è considerata cruciale per favorire l’autonomia degli studenti. La circolare insiste sull’importanza di annotare correttamente i compiti assegnati, sia sul registro elettronico che sul diario personale, creando così una continuità educativa che favorisca la responsabilità individuale e la capacità di pianificazione.
Un altro punto cardine della visione di Valditara è la collaborazione scuola-famiglia. Il Ministero insiste sull’importanza di un dialogo costruttivo tra le due principali agenzie educative, riconoscendo che solo attraverso il confronto si possono prevenire o risolvere le criticità legate all’eccessivo carico scolastico. Questo aspetto viene spesso trascurato nel dibattito pubblico, ma rappresenta una risorsa fondamentale per il benessere degli studenti.
Non mancano esempi concreti che dimostrano quanto il problema sia sentito nel Paese. A Lecco, un nonno esasperato ha allestito un banchetto per raccogliere firme contro l’eccesso di compiti a casa, dopo aver visto i propri nipoti sommersi da attività extrascolastiche. Il caso ha suscitato grande interesse mediatico ed è diventato simbolo di una protesta civile e pacifica, capace di far emergere un disagio diffuso in modo rispettoso e partecipato.
Un altro episodio significativo arriva da Acquapendente, in provincia di Viterbo, dove un gruppo di genitori ha scritto direttamente al Ministro Valditara per denunciare il carico eccessivo di studio imposto ai ragazzi delle scuole medie. La lettera, accorata e dettagliata, ha evidenziato una situazione di forte squilibrio tra esigenze didattiche e capacità di apprendimento, chiedendo un intervento normativo che ora sembra finalmente essere arrivato.
Tuttavia, la questione è complessa. Molti docenti, infatti, rivendicano la propria autonomia didattica e la libertà di stabilire tempi e modalità di verifica. Alcuni insegnanti sostengono che la mole di compiti sia necessaria per consolidare gli apprendimenti, soprattutto in un’epoca caratterizzata da distrazioni digitali e da un calo dell’attenzione. La circolare di Valditara non nega queste difficoltà, ma invita a trovare un equilibrio tra rigore accademico e benessere psico-fisico.
Un precedente importante è rappresentato dalla nota ministeriale dell’11 luglio 2024, che già anticipava alcuni dei concetti oggi inseriti nella nuova circolare. In quel documento si parlava dell’importanza della “consegna attiva” come parte integrante della lezione, una visione che oggi trova conferma e ampliamento. Anche l’utilizzo del registro elettronico viene reinterpretato come strumento non solo di controllo, ma anche di trasparenza e collaborazione.
La volontà di creare una scuola più sostenibile, quindi, non è solo uno slogan. È una missione educativa che guarda al futuro con consapevolezza e coraggio. Perché se è vero che lo studio richiede impegno e disciplina, è altrettanto vero che un carico eccessivo può generare disaffezione, frustrazione e disagio. La sfida è trovare il giusto equilibrio, e il documento promosso da Valditara sembra rappresentare un passo deciso in questa direzione.
L’impatto della circolare potrebbe essere significativo. Se applicata con coerenza, potrà migliorare la qualità della vita scolastica, ridurre le disuguaglianze tra studenti e promuovere una cultura dell’apprendimento più umana e inclusiva. Non si tratta di abbassare il livello di preparazione, ma di costruire un ambiente in cui il sapere sia accompagnato dalla serenità, dalla curiosità e dalla motivazione.
La circolare rappresenta un segnale forte e chiaro: il sistema educativo italiano ha bisogno di evolversi, e lo può fare solo ascoltando tutte le sue componenti. Genitori, studenti, insegnanti e istituzioni devono collaborare per costruire una scuola che non sia solo luogo di studio, ma anche spazio di crescita, confronto e benessere. In questo senso, l’impegno di Valditara contro i troppi compiti e verifiche segna un cambio di passo che potrebbe davvero fare la differenza.
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